CAMPI PROFUGHI
1943 - 1970
 

MAPPA

SCHEDA

BIBLIOGRAFIA

 

Campi profughi (1943-1970)

Dopo la liberazione, gli alleati attivarono nell’Italia meridionale diversi “campi di raccolta”, nei quali concentrare ed assistere tutti coloro che, durante la guerra, avevano abbandonato la loro ritorno. Dapprima presenti soprattutto in Puglia, Calabria e Campania, i campi di raccolta furono, in seguito, attivati anche nel resto della penisola.

Si calcola che, dopo la guerra, circa 40 milioni di persone sradicate dalla propria terra vagavano per l’Europa. Ebrei internati e deportati, ex prigionieri di guerra, rifugiati della ex Jugoslavia, criminali di guerra e collaborazionisti del nazifascismo, i profughi dalle colonie italiane, gli esuli giuliani e dalmati, i rifugiati ungheresi e dell’Europa dell’est durante la guerra fredda. patria, volontariamente o perché costretti (Displaced Persons), e non potevano o non volevano farvi

Centinaia di strutture, spesso ottenute riadattando gli ex campi di concentramento del regime, come quelli di Ferramonti, Fossoli e la Risiera di San Sabba, furono allestite dagli alleati, dal governo italiano e dagli organismi internazionali per tentare di “ricollocare” i profughi che si trovavano sul territorio.

I campi sotto l’egida degli organismi internazionali furono attivi dal 1943 al 1953. Prima l’United Nation Relief Rehabilitation (U.N.R.R.A), poi il Comitato Intergovernativo per i Rifugiati (I.C.G.R.), fino all’ International Refugeé Organisation (I.R.O.) creato dall’ONU nel 1947, in concerto con i governi nazionali e vari enti di assistenza.

Il governo italiano affiancava o gestiva direttamente alcune strutture tramite il Ministero per l’Assistenza post bellica, quello dell’Interno e quelli gestiti dall’Amministrazione Italiana per gli Aiuti Internazionali (A.A.I) diretta da Ludovico Montini.

L’Italia, insieme alla Germania, ospitò il maggior numero di “campi di transito” e “campi di attesa” per le displaced persons. Coloro che venivano muniti del passaporto e riconosciuti come profughi venivano inviati in seguito nei “campi di addestramento e d’imbarco”, tra i quali quello di Bagnoli capace di ospitare fino a 10.000 persone, per poi essere rimpatriati nei paesi di provenienza, o, nella maggior parte dei casi, fatti emigrare nelle Americhe, in Australia e nell’Europa occidentale.

La maggior parte degli ebrei ex deportati e perseguitati razziali, dopo una prima permanenza  nei centri di raccolta in Puglia, emigrarono clandestinamente verso la Palestina

Affianco a queste strutture sorsero i campi per i profughi provenienti dalle colonie italiane, africane e greche, e dal consistente esodo degli istriani e dalmati.

I campi per i profughi d’oltremare, nella maggior parte dei casi, furono insediati in Sicilia, in Puglia, in provincia di Latina ed in quella di Roma, mentre per i giuliano-dalmati furono numerosi i campi sparsi nell’intera nazione: questi furono tra gli ultimi ad essere chiusi. Alcune di queste strutture rimasero attive fino al 1970, con gli ultimi rimpatri degli italiani dalla Libia dopo la rivoluzione di Gheddafi.


Bibliografia

Per la parte riguardante i profughi ebrei:

M.G. Enardu, L’immigrazione illegale ebraica in Palestina e la politica estera italiana, 1945-1948, in “Storia delle relazioni internazionali”, 1986, 1, pp.147-166.

A. Oron, L’ospitalità dell’Italia e l’opera di salvataggio degli ebrei negli anni 1945-48, in Scritti e memorie di Sally Mayer, Milano-Gerusalemme, 1956.

A.J. Kochavi, The Displaced Persons’ Problem and the Formulation of British Policy in Palestine, in “Studies in Zionism”, Volume 10, n. 1, spring 1988.

A.Sereni, I clandestini del mare. L’emigrazione ebraica in terra d’Israele dal 1945 al 1948, Milano, 1973.

S. Sorani, L’assistenza ai profughi ebrei in Italia (1933-1947), Roma , 1983.

M. Sarfatti, Gli ebrei nell’Italia fascista. Vicende, identità, persecuzione, Torino, 2000.

F. Terzulli, Alberobello 1947, Signorine e displaced persons a Masseria Gigante, in “Riflessioni. Umanesimo della Pietra”, luglio 1992, pp. 137-156.

M. Toscano, La “porta di Sion”. L’Italia e l’immigrazione ebraica in Palestina (1945-1948), Bologna, 1990.

V. Antonio Lezzi e G. Esposito, Terra di frontiera. Profughi ed ex internati in Puglia. 1943-1954, Irrsae Puglia - Ipsaic, Progedit, Cassano delle Murge (Bari), 2000;

M. Toscano, L’emigrazione ebraica in Italia dopo il 1938, in “Storia contemporanea”, dicembre 1988, pp. 1287-1314.

C. Vivanti (a cura di), Gli ebrei in Italia, Torino, 1997 (vol. II).

K. Voigt, Rifugio precario. Gli esuli in Italia dal 1933 al 1945, Firenze, 1996 (vol. II), 1993 (vol. I).


Sui Profughi d’oltremare:

G. Roschat, Il colonialismo italiano. Documenti, Torino, 1973 (ried. 1986).

J. L. Miege, L’imperialismo coloniale italiano. Dal 1970 ai giorni nostri (1968), Milano, 1976.

A. Del Boca, Gli italiani in Africa Orientale, Roma-Bari, 4 voll., 1976-84.

A. Del Boca, Gli italiani in Libia, Roma-Bari, 2 voll., 1986-88.


Sulle istituzioni che si occupavano dei profughi:

AA.VV., UNRRA, 1947.

AA.VV., UNRRA Casas, 1964.

AA.VV., Personnes desplacées, Paris, 1955.

 

A.A.I. Amministrazione, Gli alimenti e il bambino, Roma, 1961.

A.A.I., Raccolta di articoli note comunicati stampa (1960-1962), Roma, 1963.

Centro Studi Immigrazione, Emigrazione italiana, Roma, 1988.

Convegno di studio, L’Amministrazione per gli Aiuti Internazionali (1947-1962). Sviluppo sociale e atività di assistenza nell’Italai del dopoguerra, Roma, 17 dicembre 1998.

J. Donald Kingsley, I.R.O., New York, 1951.

M. Ducasse-Rogier, The International organization for migration 1951-2001, Paris, 2001.

L.W. Holborn, Refugees: A problem of our Time: The Work of United Nations Higth Commissioner for Refugees. 1951-1970, 2 Voll., NJ, 1975.

P. Iuso, “Displaced Persons”. Prigionieri di Guerra italiani terrorismo sionista. 1946-1947 documenti per la storia, estratto da i “Quaderni della FIAP”, n. 50, 1987.

P. Iuso, “Displaced Persons”, profughi e rimpatriati in Italia dal maggio al luglio del 1947, in “Storia e Civiltà”, a. V (1989), fasc. 1-2 (Marzo-Giugno).

L. Montini, A.A.I., Roma, 1961.

L. Montini, Giorno per giorno, Roma, 1971.

L. Montini, Attività assistenziali, Roma, 1950.

UNRRA, UNRRA Casas, Roma, 1957.

UNRRA-Casas Prima Giunta, Realizzazioni edilizie per gli esuli istriani, Roma, 1957.

UNHCR, I rifugiti nel mondo. Cinquant’anni di azione umanitaria, Roma, 2000.