Il campo di Laterina

L’8 settembre 1943 al campo di laterina


L’8 settembre 1943, dopo il comunicato di Badoglio che annunciava la cessazione delle ostilità contro le forze anglo-americane, nell’incertezza generale del momento i militari italiani abbandonano le armi e lasciano il campo.

I prigionieri senza più la sorveglianza delle sentinelle escono in massa dai cancelli e si riversano nel paese e nelle case coloniche dei dintorni di Laterina, chiedendo cibo e abiti civili per potersi allontanare, disperdendosi poi nei boschi vicini.

Nei giorni seguenti alcuni prigionieri scelgono di rimanere nascosti nelle campagne intorno a Laterina, e per diversi mesi vivono nelle zone più impervie, nel fitto della vegetazione, dentro delle buche scavate negli anfratti, dove cercano di ripararsi; i più fortunati riescono in questo modo a salvarsi rimanendo nascosti per ben 10 mesi fino all’arrivo degli alleati; altri si spostano nelle zone vicine: Loro Ciuffenna, San Giustino Valdarno, Castelfranco di Sopra, e nei monti del Pratomagno. L’aiuto della popolazione di Laterina è fondamentale per la loro sopravvivenza. Dopo l’8 settembre gli abitanti del luogo dimostrarono la propria solidarietà con i prigionieri evasi nascondendoli e procurando loro vestiario e cibo,

 


 anche a rischio delle disposizioni nazi-fasciste che contemplavano la condanna a morte per tutti coloro che ospitavano o davano aiuto ai soldati sbandati e ai prigionieri di guerra.

Una parte dei prigionieri evasi sceglie invece di dirigersi a sud verso le linee alleate cercando di passare il fronte per raggiungere i propri connazionali. Un buon numero entra nelle formazioni partigiane della zona: nella formazione di Renzino, in quella comandata da Raul Ballocci, nella Brigata Garibaldi del comandante Potente e in altri gruppi; alcuni sudafricani ex prigionieri costituiscono una formazione autonoma, la "Banda" dei sudafricani.

Alcuni prigionieri infine ritornano alle baracche del campo ritenendole più sicure, prevedendo che entro pochi giorni sarebbero arrivati gli alleati, invece la mattina dell’11 settembre arrivano le camionette e i camions dei soldati tedeschi che occupano il campo e insieme ai fascisti repubblichini organizzano frequenti rastrellamenti per riprendere i prigionieri evasi; molti vengono catturati e riportati al campo.



Attestato dell’aiuto fornito dal sig. Elio Marcucci ai prigionieri evasi dal campo di concentramento. (Archivio del Comune di Laterina, ACL)


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