Il campo di Laterina

Il campo tedesco dulag 132
(settembre 1943 - luglio 1944)

Pagamento emesso dall’amministrazione del Dulag 132 per i civili che lavoravano al campo. (ACL)



Dall’11 settembre 1943 il campo è in mano ai soldati tedeschi e diventa Campo prigionieri di guerra Dulag 132; il comando del campo viene assunto dal colonnello tedesco Linhart.

Infine nei dieci mesi di occupazione tedesca sono rinchiusi nel campo prigionieri inglesi, americani e italiani catturati durante l’avanzata del fronte.

I tedeschi ripristinano il campo, adattandolo alle loro esigenze: fanno lavori di ampliamento e di manutenzione. Per questo scopo ricorrono a manodopera locale: sono circa 40 gli operai di Laterina, assunti dal comando tedesco, e vi lavoreranno fino al maggio 1944.

Gli ufficiali tedeschi addetti al campo prigionieri di guerra alloggiavano nelle ville vicine che erano state requisite: la villa del conte Arturo Guinigi, nel centro del paese e quella dei conti Boutourline.

Al campo i tedeschi avevano istallato anche un autoparco e un’officina meccanica del comando germanico di Laterina dove lavoravano civili del paese.

Presso il campo di concentramento di Laterina si trovava anche un comando dell’esercito tedesco, il n. 585; capitava che venissero alloggiate anche truppe di passaggio, come il 5 e 6 febbraio 1944 quando vi pernottarono circa 500 militari e 237 quadrupedi. Le fattorie e i cascinali del luogo fornirono 37 quintali di paglia e 35 quintali di fieno.

Alcune settimane dopo l’arrivo dei militari tedeschi al campo iniziano le deportazioni dei prigionieri in Germania verso i campi di prigionia e di lavoro.

 

I prigionieri venivano incolonnati in lunghe file e a piedi o in camions venivano trasportati fino alla stazione di Laterina, che distava cinque km. dal campo. Dopo che la stazione di Laterina rimase isolata per il bombardamento della linea ferroviaria nella zona di Bucine, i tedeschi dal maggio 1944 dovettero organizzare delle marce più lunghe, circa 13 km., fino alla stazione di Montevarchi.

Molti furono i tentativi di fuga da parte dei prigionieri durante questi trasferimenti perché le guardie non erano numerose e la strada permetteva di nascondersi nella vicina vegetazione. Qualsiasi tentativo di fuga venne represso con brutale ferocia e i prigionieri che vennero sorpresi a fuggire furono uccisi all’istante.

 


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