Il campo di Renicci

La struttura del campo






Posizione del campo, in località Motena o Motina. Identificabile anche il cimitero di Micciano, dove furono sepolti i corpi di molti internati.


Il campo di concentramento di Renicci in un plastico realizzato dall’Istituto Statale d’Arte di Sansepolcro.


Il querceto di Renicci, dove fu costruito il campo, si estendeva per 17,5 ettari, aveva una pianta quadrangolare ed era diviso in tre settori separati da un corridoio centrale.

Quando arrivarono i primi internati, la struttura comprendeva solo i tre reticolati esterni (il più alto superava i 2,5 metri), 24 garitte per la vigilanza (una ogni 50 metri) e tutti gli edifici del comando, compresa la casa del colonnello. La costruzione delle baracche procedette lentamente per la mancanza di uomini e mezzi; terminò a primavera inoltrata del 1943.

 

Il terzo settore, però, non fu mai completato.

Ogni settore aveva 12 baracche. Ciascuna baracca era lunga 50 metri: longitudinalmente, al centro, era stato costruito un tramezzo di muratura per aumentare la capacità dei posti letto (comodamente alloggiavano 200 internati in posti letto di legno a due piani); in ogni baracca erano stati costruiti i cessi ed i lavatoi, ma a causa della mancata sistemazione dell’impianto dell’acqua, non funzionavano. In ogni baracca vi era l’impianto elettrico.

 

Renicci 1943: veduta parziale del campo. (Raccolta. O. Goretti)

Il colonnello Giuseppe Pistone, comandante del campo, ed il suo autista. (Raccolta G. Pistone)


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