Il campo di Renicci

DIREZIONE E SORVEGLIANZA


Il Comandante del campo, colonnello Giuseppe Pistone, nel suo ufficio a Renicci. (Raccolta G. Pistone)

La casa del colonnello Pistone a Renicci oggi. (foto D. Finzi)


Il colonnello Giuseppe Pistone assunse il comando del campo di Renicci il 23 agosto 1942. Aveva 63 anni. Era un ufficiale di carriera molto severo.

Nato a Militello in Val di Catania il 3 ottobre 1879, aveva combattuto durante la Iª guerra mondiale con il grado di capitano, s’era guadagnata una medaglia di bronzo ed era stato fatto prigioniero dopo Caporetto. Era sposato ed aveva 4 figli, due maschi e due femmine. Dopo lo scioglimento del campo, raggiunse Milano e qui collaborò con il CLNAI.

Comandante del I° settore fu il tenente colonnello Francesco Fiorenzuola, di fede fascista; del II°, il maggiore Nelli.

L’assistenza spirituale fu affidata in un primo tempo al francescano padre Daniele, sostituito nel maggio 1943 da don Antonio Zett, un sacerdote croato che si dichiarava prima fascista, poi italiano ed infine cattolico.

 


Il colonnello Pistone e padre Daniele, primo cappellano del campo a Renicci. (Raccolta G. Pistone)

Alcuni militari in servizio di vigilanza a Renicci. (da Daniele Finzi, Fra verità e ricordi, Il campo di concentramento per internati civili n. 97 di Renicci-Anghiari, cit.)

Il colonnello Fiorenzuola, comandante del 1o settore del campo, e don Zett, successore di padre Daniele come cappellano. (Raccolta Bartolomei)


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