Il campo di Villa Oliveto
Villa Oliveto negli anni 1940 - 1941









I primi internati giunsero ad Oliveto nel luglio 1940. A settembre erano già 67. Si trattava di sudditi francesi, inglesi, polacchi e di un gruppo di ebrei tedeschi. Gli internati erano tutti di sesso maschile, compresi tra i 26 e i 58 anni di età.

Alla direzione del campo si avvicendarono molti funzionari, quasi tutti ispettori di pubblica sicurezza in pensione. Durante il primo anno di attività la direzione cambiò ben otto volte.

Gli internati godevano di una certa libertà, anche se questa venne poi limitata in seguito ad alcune infrazioni del regolamento.

La maggior parte delle notizie pervenuteci sul campo derivano da relazioni sulle visite della Legazione svizzera, di quella statunitense e della Croce Rossa, effettuate per tutelare gli interessi degli internati di nazionalità britannica.

In questo primo periodo le condizioni del campo, a parte il riscaldamento insufficiente e i servizi sanitari carenti, vengono ritenute abbastanza soddisfacenti.

Nell’aprile 1941, dopo l’attacco dell’Asse alla Jugoslavia, arrivano 56 marinai jugoslavi, che vengono poi rimpatriati nel successivo mese di giugno. Da questo periodo cominciano ad essere trasferiti ad altri campi gli ebrei tedeschi.

Con l’estate le condizioni igieniche cominciano a peggiorare per mancanza d’acqua. Gli internati si lamentano anche per la presenza di parassiti e la scarsità del vitto.

Anche l’assistenza sanitaria viene ritenuta insufficiente.


Elenco degli internati, 17 settembre 1940. (ACS, Roma)

Disposizioni sulla libertà di movimento degli internati, 5 dicembre 1940. (ACS, Roma)


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