Il
campo di Villa Oliveto |
Mentre il campo di Bagno a
Ripoli continuò a mantenere la detenzione degli ebrei là internati
dietro intervento del Questore di Firenze Mormino, ad
Oliveto all’arrivo della circolare vennero aperte le porte del campo.
Molti ebrei rimasero però nella struttura credendo di potervi continuare
a vivere tranquilli e protetti e avendo paura di andare incontro a
pericolose incognite avventurandosi nel mondo esterno. Gli internati di
Oliveto erano molto meno consci del pericolo incombente di quelli di Bagno
a Ripoli, 50 dei quali si dettero alla fuga il 22 settembre nonostante la
sorveglianza fosse stata rafforzata. Dopo l’armistizio
rimasero a Villa Mazzi una settantina di persone, per la maggior parte
donne e bambini. |
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Richiesta della Prefettura di Arezzo sulle condizioni degli internati, 25 ottobre 1943. (ACS, Roma) |
Condizioni del campo di Villa Oliveto, 28 ottobre 1943. (ACS, Roma) |
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