Il campo di Villa Oliveto
l’arrivo dei libici








Il primo gruppo di ebrei libici giunto ad Oliveto era composto da 51 internati, di cui 27 tra donne e bambini, componenti 9 gruppi familiari. I capifamiglia erano tre commercianti, 2 osti, un ebanista, un sarto, un possidente non vedente e una casalinga. Molti dei bambini erano in età scolare e alcuni molto piccoli (1 o 2 anni).

Gli ebrei arrivano al campo in condizioni miserevoli. Sono quasi tutti laceri, scalzi ed affetti da malattie e parassiti. Molti di loro hanno perso i bagagli nel viaggio e sono vestiti con abiti molto leggeri, adatti al clima libico.

Alcuni internati devono addirittura essere ricoverati in ospedale perché affetti da tracoma e da scabbia.

Le condizioni igieniche e sanitarie del campo, con l’arrivo dei libici, subiscono un tracollo. Un rapporto della Legazione svizzera del gennaio 1942 descrive le condizioni del campo come "pessime".

Esistono una sola doccia con acqua fredda e 4 lavandini per tutti gli internati, che teoricamente dovrebbero usufruire di tali servizi per tre volte alla settimana (doccia) e tre volte al giorno (lavandini).

La Legazione svizzera lamenta che il campo è troppo piccolo rispetto al numero degli internati, tra cui vi sono 25 bambini e diverse donne incinte. Una famiglia di 15 persone doveva alloggiare in un unico vano con solo quattro letti.

 

 

Lista degli ebrei libici arrivati a Oliveto il 18 gennaio 1942. (ACS, Roma)


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